Il Perù, con un'estensione di 1.285.216 km² è il terzo Paese del Sud America per grandezza del territorio (dopo Brasile e Argentina). Confina con l'Ecuador e la Colombia a nord, il Brasile a est, con la Bolivia a sud-est, con il Cile a sud, e l'Oceano Pacifico a ovest. La Cordigliera delle Ande corre parallela all'Oceano Pacifico, e separa le tre regioni tradizionalmente utilizzate per descrivere geograficamente il paese. La Costa, a ovest, è una stretta pianura, in gran parte arida, ad eccezione delle valli create da fiumi stagionali. La Sierra è la regione delle Ande, costituita da altipiani con vette che superano spesso i 6000 metri di altezza (come, ad esempio, il monte Huascarán, che raggiunge i 6768 m). La Selva è formata da un vastissimo bassopiano che è attraversato da grandi fiumi (Marañón, Ucayali) che danno origine al Rio delle Amazzoni; questa regione, dal clima caldo e umido, è ricoperta da un manto di foreste impenetrabili, ed è la zona meno abitata del Perù (meno di 1 abitante per chilometro quadrato).
----------------------------------------------------------------------------------------
         Componenti della spedizione 
Vincenzo Fondacaro
Lino Cangemi
Bruno Pellegrino
Alessandro Tripodi
----------------------------------------------------------------------------------------
Ufficialmente iniziata la spedizione Perù Inside che vede protagonisti Lino Cangemi, Vincenzo Fondacaro, Bruno Pellegrino e Alessandro Tripodi, i quattro membri della SudTrek pronti all’avventura tra gli splendidi paesaggi naturali del Sudamerica. Sono trascorsi i primi due giorni dalla partenza e i nostri trekkers hanno raggiunto Arequipa, città del Perù, situata sulle rive del fiume Chili e capoluogo della provincia e della regione omonima, situata a 2.335 metri sul livello del mare. Tecnologia permettendo, i quattro temerari continueranno ad aggiornarci puntualmente con foto e news alla fine di ogni giornata. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Giorno n. 2 – Diario dei trekkers di lunedì 9 marzo 2015
Incontro con il nostro campo base Roberto D’Amico. Dopo una brevissima pausa in hotel, siamo andati a brindare con una buonissima Arequipeña, la tipica birra peruviana. Roberto ci ha informato che molte frane ci costringono a cambiare il nostro programma, infatti non saliremo più a 6.000 metri, ma aggireremo la frana da un valico di 5.000 m. La guida ci ha illustrato sulla cartina il percorso che faremo e siamo molto felici. Il morale è alle stelle. Sicuramente nei prossimi giorni non ci sarà connessione, ma noi ci proveremo.
Qui sono le 19:39 e stiamo per andare a letto. Alle 03:00 inizia ufficialmente la nostra avventura. Buon Perù Inside a tutti.
Giorno n. 3 – Diario dei trekkers di martedì 10 marzo 2015
Siamo partiti alle 3. Dopo 300 Km circa abbiamo fatto una breve sosta per ammirare i condor nella località di Pinchollo. Ripartiti ci siamo diretti a Cabanaconde dove abbiamo iniziato il trekking. Dopo 7 ore siamo arrivati a Toruña dove trascorreremo la notte.
La giornata di oggi è stata estremamente dura a causa del caldo bestiale (circa 34° C). Abbiamo aggirato una parte del Colca perennemente sotto il sole con dislivelli in discesa di 1.000 metri. Ci aspettavamo forti piogge, invece abbiamo patito la sete, ma arrivati ad un piccolo villaggio abbiamo avuto la possibilità di ricaricare le borracce.
Domani partenza alle 6 direzione Sangalle. Ci aspetta un’altra dura giornata sperando che la notte porti via gli acciacchi di oggi.
Giorno n. 4 – Diario dei trekkers di mercoledì 11 marzo 2015
L’ARRIVO AL CAMPO BASE – Dopo aver bevuto un buonissimo caffè l’allegria prende il sopravvento su di noi: Enzo e Bruno che discutono scherzosamente su chi è più bravo a fare il caffè. Zanini da 24 Kg in spalla e dopo un ora e mezza di cammino si arriva al campo base. All’arrivo la felicità è palese sui nostri volti e senza preoccuparci delle ustioni ci siamo abbracciati. Un po’ di relax e poi a letto. Domani il ritorno a Capanaconde che sarà la tappa più difficile del cammino nel Colca.
IL RISVEGLIO – Il terremoto e le forti piogge ci hanno fatto compagnia tutta la notte, con le frane che sentivamo intorno a noi. Al sorgere del sole Bruno ci sveglia con un italianissimo caffè: l’aroma che si espande per tutta la capanna e ci strappa sorrisi che ci fanno dimenticare i dolori. Durante la colazione a base di riso e the con foglie di coca, percepiamo il caldo e capiamo le difficoltà che andremo ad affrontare.
L’AUGURIO – Durante gli ultimi preparativi un uomo in età avanzata si avvicina a noi e sollevando uno zaino esclama “muerte!” (morte) e sorridendo ci chiede che percorso stiamo facendo, alla nostra risposta ci da una pacca sulla spalla e ci saluta dicendoci: “Questo itinerario è per uomini incoscienti e per esploratori. Buenasuerte!”. Per noi è stato un buon augurio che ci ha dato una marcia in più per affrontare il sentiero.
IL CAMMINO – Un caldo massacrante ci ha ustionato. La salita di 1.100 m ha messo a dura prova la nostra forza mentale e fisica, ma arrivati al villaggio di Belen la nostra mente si è liberata regalandoci altre energie. Dopo 4 ore di cammino sotto il sole qualcuno di noi ha iniziato ad avere allucinazioni, poi finalmente arriviamo ad un altro villaggio (Malata) dove era palese che la nostra presenza non era gradita. Abbiamo raccolto le ultime forze per accelerare il passo ed allontanarci. Dall’alto ammiravamo la fine del nostro quotidiano cammino. Il tracollo psicologico è arrivato nel focalizzare che per arrivarci dovevamo scendere per un dislivello di 1.250 m. Tutti fermi e moka sul fuoco.
Giorno n. 5 – Diario dei trekkers di giovedì 12 marzo 2015
IL TERREMOTO ci ha svegliato anche questa notte. La capanna era piena di simpatici animaletti che ci saltavano addosso.
Alle tre sveglia, caffè italianissimo preparato da Bruno, zaino pronto e subito al punto d’incontro dove la nostra guida ci informa che è meglio far portare in cima gli zaini dai muli in quanto il terremoto della notte aveva causato qualche problema al sentiero, quindi avremmo dovuto essere agili e pronti a tutto. Così abbiamo fatto.
LA QUOTA – La salita (1.200 m di dislivello) è stata massacrante anche a causa del sentiero palesemente danneggiato. Verso i 3.000 m la quota si fa sentire, soprattutto per Enzo, ma dopo qualche esercizio si riprende tranquillamente la marcia.
LA CROCE – Dopo 4 ore ci ritroviamo come per magia a Sejana dove una croce di legno ci annunciava di aver finito la distruggente salita. Sorrisi, foto e selfie hanno preso il sopravvento. Subito dopo, bruciati dal sole, ci siamo rimessi in marcia verso Cabanaconde.
LA PICCOLA FIORELA – Dopo una breve sosta il nostro transfer ci porta a Maca, dove una meravigliosa bimba inizia a sorridere e accarezzare il nostro Presidente, prontamente immortalato da Enzo. La piccola si chiama Fiorela ci ha regalato una sensazione di benessere e felicità. Si riparte verso Puno, dove riposeremo e ci prepareremo a camminare verso il lago navigabile più alto del mondo.
Giorno n. 6 – Diario dei trekkers di venerdì 13 marzo 2015
IL SOLE SPLENDE – Oggi sveglia alle 06:00 e partenza verso il Titicaca. La giornata inizia bene: dopo 4 giorni finalmente riusciamo a sentire i nostri cari, il sole splende con meno forza del Colca, ma siamo avvolti da colori meravigliosi. Siamo consapevoli che oggi non suderemo come a Sangalle e altrettanto consapevoli che oggi daremo carburante agli occhi, alla mente ed al cuore.
LE ISOLE UROS – Un barcone ci porta alle isole galleggianti degli Uros. Durante il viaggio facciamo nuove conoscenze: la Messicana Betzy, l’Argentina Nelly Maria, i Baschi Jon e Itziar e il Turco Isa. Capiamo che la giornata sarà più bella del previsto.
Sulle Uros ammiriamo quanto può essere grande l’intelligenza dell’uomo, infatti rimaniamo senza parole nel guardare un’isola artificiale interamente fatta di terra e canne. Ascoltiamo i racconti degli indigeni come bimbi durante le fiabe di Natale. Ci siamo spostati con un imbarcazione tipica (wampo) con Lino e Alessandro che hanno vogato al posto delle donne del luogo. La visita prosegue con sorrisi in pieno stile SudTrek.
SI PUO’ STARE BENE INSIEME – La visita all’Isola Taquile (4.000 m) è stata magica. Ci siamo trovati attorno ad un tavolo con l’amico Isa e le amiche Nelly Maria e Betzy a chiacchierare delle meraviglie del mondo, mentre l’odore dei sigari toscani offerti da Enzo si mischiava alle note di suonatori del posto con un panorama che toglieva il fiato. Durante il chiacchierare da più parti arriva la considerazione che “popoli diversi e religioni diverse possono stare bene insieme”. Il presidente Cangemi strappa sorrisi, abbracci e un meraviglioso selfie rimarrà fotografato nei nostri cuori.
ANCORA EMOZIONI – Vamos, inizia la passeggiata che ci porta da una parte all’altra dell’isola.
Rimaniamo folgorati dalla presenza di bellissimi e vivacissimi bimbi con vestiti tipici e di instancabili anziani che col sorriso incastonato tra le scavate rughe ci regalavano saluti. I click di Enzo hanno battuto ogni record immortalando l’essenza del posto. Alessandro impegnato nelle riprese del nostro film “Perù Inside” e Bruno ad aiutare Nelly Maria nella ripida discesa che ci conduceva al porto.
IL RIENTRO – Si rientra a Puno cullati dalle dolci onde del Titicaca, sempre più carichi di emozioni, sempre più convinti che i popoli hanno il dovere di stare insieme, sempre più convinti che le religioni non possono dividere, sempre più convinti che camminare per i sentieri del mondo regala ricchezza, ricchezza al cuore!
Giorno n. 7 – Diario dei trekkers di sabato 14 marzo 2015
IN CARROZZA – Ore 07:54 alla stazione di Puno veniamo accolti da un gruppo di musicanti che ci augura buon viaggio con una meravigliosa melodia locale. Arriva il treno Andean Explorer e saliamo sul vagone A occupando i posti 4, 5, 8 e 9. Ci sembra di essere stati catapultati indietro nel tempo, quando l’eleganza dei treni si sposava con la curiosità del viaggiatore.
Siamo palesemente felici e curiosi, ma siamo altrettanto consci di essere fortunati di poter vivere così forti emozioni che rimarranno indelebili per noi. Sembriamo rinchiusi in una cassa armonica dove emozioni e sentimenti si amplificano con naturalezza.
BUON COMPLEANNO SIGNORA SANTINA – Enzo è al telefono e sprizza di felicità nell’augurare al sua madre un sereno compleanno. Noi ci uniamo alla sua gioia. Buon compleanno signora Santina.
IL VIAGGIO si snoda attraverso i paesini che collegano Puno a Cusco. Il personale di bordo ci coccola e non lascia nulla al caso. Canti Inca accompagnano la nostra mente al cammino che ci porterà alla scoperta di una delle 7 meraviglie del mondo.
LINO è in coda al treno affacciato al balcone. Il fumo della sua immancabile sigaretta avvolge i suoi pensieri, come se volesse nasconderli, custodirli. E’ totalmente immerso nell’armonia di questi posti.
ENZO ruba attimi con un vortice di click che cattura tutto, e tutto pare farsi catturare da lui. Il suo reportage fotografico sarà una calamita per i ricercatori del bello.
ALESSANDRO con la sua GoPro è entrato nei panni del migliore dei registi, riprende paesaggi, i dettagli, la gente, la quotidianità. “Perù Inside” sarà un meraviglioso film e il merito sarà tutto suo.
BRUNO ci mette anima e passione in tutto, sempre pronto a dare, è volontario naturale di serenità. Anima fondamentale della spedizione.
L’INSEGUIMENTO – Pochi minuti prima della fermata La Raya (4.319 m), assistiamo ad una vera e propria rincorsa, un inseguimento al treno da parte di intere famiglie che ci offrivano il loro artigianato. Nel folklore della scena, un sentimento simile alla tristezza ci contagia. Forse tra questi monti è normale che giovani madri, con i propri piccoli legati dietro le spalle, corrano sui binari per stare dietro al treno che potrebbe fargli guadagnare qualche Sol (nuevo sol peruviano, ndc), ma questa normalità non ha trovato nessun appiglio nella nostra semplice anima.
L’ARRIVO A CUSCO – Superato il villaggio di Marangani (3.717 m) arriviamo nella cittadina di Sicuani (3.602 m) dove il treno passa nel cuore del mercato popolare a pochi metri dalla gente, con buona parte delle bancarelle che venivano smontate ed al nostro passaggio immediatamente rimontate. Il saluto dei bimbi fa da cornice ad una scena tanto assurda quanto fiabesca.
Sono le 19:14 l’avvicinamento alla stazione di Cusco amplifica la nostra curiosità di scoprirne ogni angolo, ma lo faremo domani, adesso andiamo riposare.
Giorno n. 8 – Diario dei trekkers di domenica 15 marzo 2015
I RACCONTI – Domenica dedicata alla fantastica Cusco con la sorridentisssima guida Luiza. I suoi racconti sono uno stargate che ci catapulta nel magico mondo Inca. Sembriamo rivivere il Pukapukara (Dimora dei Soldati) per poi passare al Tambomachay (Tempio dell’Acqua), soffermarci nel Q’enquo (Catacomba) e perderci nel maestoso Saqsaywaman (Casa Reale del Sole).
ENZO, BRUNO e ALESSANDRO immortalano le meraviglie che ci circondano andando a scovare tutti gli angoli nascosti.
LINO, invece, si perde in mezzo alla bellezza dei bimbi e loro sembrano conoscerlo da sempre. Che bello vederlo felice farsi baciare da quelle giovani anime.
SENTIRSI A CASA – Mentre passeggiavamo ci sale la curiosità di andare a vedere la Valle Sacra per poi raggiungere il mercato di Pisac. Abbiamo assaporato la loro quotidianità, i loro colori, i loro profumi. Pranzo a base di Choclo, comprato in una bancarella che per noi era il migliore dei ristoranti. Ci siamo sentiti a casa e voluti bene. Questa popolazione Andina che parla l’antichissima Quechua ha nel dna l’accoglienza e la serenità.
STANOTTE si parte per i 4 giorni di trekking che ci immergeranno nel mondo Inca fino a Machu Picchu. 
Giorno n. 9 – Diario dei trekkers di lunedì 16 marzo 2015
LA SQUADRA – Sveglia alle 4. Prepariamo con cura gli zaini e verso le 05:00 arriva la nostra guida Enrique. Saliamo sul bus che ci porta al Km 82. Ci fermiamo per far salire i componenti del team che cammineranno con noi per quattro giorni.
E’ così che conosciamo il cuoco Cristobal e i sei portatori – gli sherpa – sorridenti. Ora la squadra è pronta al cammino. L’adrenalina si mischia alla curiosità di esplorare questi posti. Siamo enormemente felici e mentre beviamo the con foglie di coca si percepisce la voglia di iniziare.
Facciamo una sosta a Ollantaytambo un paese situato alla fine della Valle Sacra, a quota 2.750 m.
LA FRANA – Entrando nell’ultima ora di trasferimento, siamo costretti a tornare indietro. La strada sterrata è franata durante la notte. Gli sherpa consigliano una stradina sterrata che si snoda per i villaggi. Ammiriamo le quotidianità nascoste di questi posti, è meraviglioso!
Zaino in spalla e si parte. Lasciamo Piskacucho, meglio conosciuto come Km 82 e iniziamo subito a salire sotto una fitta pioggia. I paesaggi si mischiano e creano qualcosa di surreale. Ad un certo punto usciamo un po’ fuoripista. Ci troviamo nel sito archeologico di Willcaraqay e rimaniamo folgorati dal panorama.
ECCO PATALLAQTA – Sotto di noi si apre Patallaqta, una meraviglia Inca. Dopo il buonissimo pranzo offertoci dal nostro cuoco, la pioggia inizia a farsi sempre più fitta quindi decidiamo di metterci in marcia per arrivare prima possibile al nostro campo base. Tra imprevisti e difficoltà dopo 4 ore arriviamo al campo già montato dai nostri bravissimi sherpa. Un the caldo ci permette di rilassarci e sistemarci. Aspettiamo la cena e subito dopo a letto. Domani sarà una dura giornata, ci aspetta il Passo di Warmyhuañusqa a 4.200 m.
Giorno n. 10 – Diario dei trekkers di martedì 17 marzo 2015
LA SVEGLIA – Uno sherpa ci sveglia alle 5 con un buon the. Ci vestiamo e facciamo una ricca colazione mentre la nostra testa è già concentrata sul sentiero. Si parte alla volta di Wayllabamba (quota 3.000 m). Sin da subito capiamo quanto sarà duro arrivare al passo.
LINO parte in solitaria e per 3/4 ore non abbiamo sua traccia.
ENZO, ALESSANDRO e BRUNO iniziano la salita tra foto, riprese e chiacchiere.
Verso i 3.900 m torniamo tutti insieme. Si inizia a ridere sulla stanchezza della guida, che tra parole affannate chide a Lino di portare l’ossigeno. Abbiamo un nuovo sherpa. Sono momenti meravigliosi ma allo stesso tempo duri e difficili.
ARRIVIAMO A PACAYMAYO a 3.200 m e troviamo il nostro campo base già pronto. Si pranza nella tenda adibita al pranzo e alla cena. Siamo felici e soddisfatti per avere camminato nel migliore dei modi, ma già il nostro pensiero è al passo di domani Runcuraqay a quota 3.900 m. 
Giorno n. 11 – Diario dei trekkers di mercoledì 18 marzo 2015
LA PIOGGIA – A Pacaymayo la notte passa sotto una fitta pioggia. Nella tenda sentiamo l’umidità fin dentro le ossa. Sono le 4:45 quando lo sherpa ci sveglia con il solito buon the. In 5 minuti tutti pronti per la colazione e subito dopo, zaino in spalla e si parte per la più lunga trekkata del cammino Inca. Sempre sotto la pioggia inizia la ripida salita che dopo un’ora ci porta a Runcuraqay a quota 3.900 m. E’ un posto molto bello, dovevano essere dei bravi architetti questi Inca.
PROSEGUE IL CAMMINO – Ripartiamo e dopo 30 minuti ci troviamo sul laghetto Yanacocha subito dopo oltrepassiamo il valico di Runcuraqay. Inizia la discesa sul lastricato di questo meraviglioso popolo e dopo qualche ora ci ritroviamo nell’incantevole Castello Sayacmarka. Dopo 20 minuti passiamo intorno ad un luogo cerimoniale chiamato Conchamarka. Subito dopo ci portiamo verso la località Chakicocha dove troviamo il nostro accampamento e il nostro cuoco ci prepara un pranzo speciale. Dopo il the ripartiamo.
LINO si fa male al ginocchio destro ma non molla. Con ginocchio visibilmente gonfio affronta il sentiero con più disinvoltura del solito. Dopo 2 ore a quota 3.760 metri, arriviamo a Phuyupatamarca un posto fiabesco e cerimoniale dell’acqua, con le sue fontane che incorniciano il paesaggio.
Siamo malconci, stanchi ma felici. La pioggia ci sta massacrando, siamo bagnati fradici. Arriviamo a quota 2.650 m. il nostro campo base è situato a Wiñayhuayna, dove qualche sorriso ci ricarica. Il nostro favoloso team di sherpa ci fa i complimenti per i tempi di camminata e ci coccola con del the e dei dolci fatti da loro sul posto.
Prima di cambiarci medichiamo il ginocchio di Lino che sorridendo dice: «Tranquilli, anche morto domani salirò con tutti voi a Machu Picchu».
DOMANI sarà la meta del nostro intenso cammino. 
Giorno n. 12 – Diario dei trekkers di giovedì 19 marzo 2015
IL GIORNO DI MACHU PICCHU – Alle 03:30 dopo una notte sotto forti pioggie, arriva la sveglia dello sherpa. Abbiamo il freddo nelle ossa, ma la voglia di arrivare fino a Machu Picchu è tanta che ci fa saltare fuori dalle tende. Durante la colazione controlliamo il ginocchio di Lino: è molto molto gonfio e lui zoppica vistosamente. Non vuole medicazioni ma solo mettersi lo zaino sulle spalle e completare questa missione. Arriviamo alle 5 all’ultimo varco dell’Inca Trail (Red Line). Dobbiamo aspettare l’orario di apertura del cancello prevista le 5.30 insieme a Spagnoli, Argentini e Americani. Finalmente si parte. Tutti in marcia. La curiosità di vedere questa meraviglia è tanta.
FINALMENTE MACHU PICCHU – Il paesaggi sono assurdi. In certi momenti sembriamo essere stati catapultati in un film di Indiana Jones. LINO e BRUNO rallenteranno il passo. Lino è barcollante. ENZO e ALESSANDRO partono ad immortalare la città Inca.
Sotto una fitta pioggia arriviamo alla Porta del Sole, la nebbia ci nega la prima gioia, ma senza demordere continuiamo fino ad arrivare alla Casa del Guardiano. Rimaniamo senza parole. Stiamo vivendo un sogno. Sotto di noi l’immensa Machu Picchu ci da il benvenuto. Rimaniamo fermi ad ammirare un’opera d’arte che riesce a disarmare la mente. Girovaghiamo per le vie della città curiosi mentre ascoltiamo il racconto di Enrique. Ogni sua parola sembra un tassello di un film, un bellissimo film!
SI TORNA A CASA – Usciamo dal sito archeologico e prendiamo il bus che in poco meno di 30 minuti ci porta a Aguascalientes (Machu Picchu Città), dopo aver festeggiato con una freschissima Cusqueña ci siamo immersi nel mercato artigianale e subito a prendere il trenino che ci condurrà a Ollaltaytambo. Ultimo trasferimento in bus a Cusco e rientro in hotel per prepararci i bagagli. Domattina si riparte alle 5, ma per rientrare a casa.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE – Grazie Infinite a GioiaSport.com che ci ha permesso di condividere questa nostra infinita esperienza. Grazie alle nostre famiglie che amorevolmente ci hanno supportato e sopportato. Grazie alla SudTrek che in ogni istante è stata con noi.
Infine grazie a coloro i quali hanno letto questo diario di viaggio e hanno pensato #DajeSudTrek!
Perù
Published:

Perù

Perù Inside

Published: